mercoledì, Ottobre 2, 2024
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Sfruttare la tecnologia e le analytics HR per prendere decisioni data driven

In questo contenuto viene esplorato l'impatto di tecnologie digitali e analytics HR nel supportare il manager nel prendere decisioni più consapevoli e anticipare criticità nella gestione strategica del personale.

Il presente capitolo va a concludere il trattato sulla gestione strategica delle risorse umane all’interno delle organizzazioni moderne, delineando le opportunità offerte dall’impiego diffuso di tecnologie digitali e analisi avanzate dei dati in quest’ambito. 

Nei capitoli precedenti sono stati esplorati vari aspetti fondamentali di una gestione efficace del personale, quali le strategie per attrarre e motivare i talenti, migliorare il coinvolgimento, affrontare i conflitti e potenziare le performance. 

In tutti questi ambiti risulta centrale il ruolo del manager, con le sue competenze di leadership, comunicazione e capacità di promuovere una cultura inclusiva e meritocratica. 

Tuttavia, nell’era dei big data e della digitalizzazione, nuove possibilità si aprono per supportare il processo decisionale e massimizzare l’efficacia delle pratiche di gestione. 

Una quantità senza precedenti di informazioni sui collaboratori è oggi disponibile, ma per sfruttarne appieno il potenziale servono nuovi strumenti tecnologici e analitici. 

Ecco perché questo capitolo conclusivo si focalizza sul tema dell’impatto delle tecnologie digitali e delle analisi predittive dei dati sulla funzione risorse umane. 

Verranno esplorate le modalità attraverso cui automazione, intelligenza artificiale e advanced analytics possono supportare il manager nel prendere decisioni più consapevoli e spesso anticipare criticità latenti. 

Si delinea così un nuovo ruolo dell’HR, più strategico e basato su evidenze oggettive, pur senza mai sacrificare la componente umana, relazionale e valoriale che da sempre caratterizza questa fondamentale funzione all’interno di qualunque organizzazione moderna.

Digitalizzazione e automazione dei processi HR

I manager delle risorse umane devono oggi gestire una quantità di dati senza precedenti su ogni aspetto della forza lavoro: dalle presenze, alle performance, alla soddisfazione. 

Secondo recenti ricerche, il 73% delle aziende afferma che il volume di dati HR è aumentato del 25% negli ultimi 3 anni. 

Per estrarre valore strategico da questa mole di informazioni è essenziale avvalersi di sistemi digitali evoluti di raccolta e analisi dei dati. 

Automatizzare e digitalizzare la gestione delle routine amministrative, come stipendi, permessi, presenze e altre attività ripetitive, attraverso software HRMS self-service, libera tempo prezioso per i manager da dedicare ad attività più strategiche e che richiedono competenze manageriali distintive. 

Studi dimostrano che l’automazione di queste procedure ripetitive porta ad una riduzione media del 49% dei costi operativi legati alla gestione del personale. 

Inoltre, integrate con sistemi IoT, e di identificazione biometrica, queste piattaforme minimizzano il rischio di errori o manipolazioni, garantendo precisione e affidabilità superiore. 

Adottando quindi una digitalizzazione spinta, ma focalizzata sulle aree a basso valore aggiunto, i manager HR possono migliorare drasticamente l’efficienza dei processi chiave, velocizzare le attività ripetitive e concentrare energie e competenze sulle sfide strategiche di gestione della forza lavoro contemporanea.

Cruscotti e metriche in tempo reale  

Oltre all’automatizzazione dei processi amministrativi, un altro pilastro della digitalizzazione in ambito HR è costituito da cruscotti e sistemi di business intelligence che restituiscono in tempo reale KPI, e trend su tutti gli aspetti chiave della forza lavoro. 

Dimensioni come produttività, performance, engagement, soddisfazione, turnover, ma anche dati su costi del personale, tempi di recruiting e onboarding, ore di formazione erogate, possono essere monitorati in tempo reale e confrontati rispetto ai periodi precedenti o ad aziende simili del settore. 

Questi sistemi permettono ad esempio di segmentare i dati per dipartimento, ruolo, anzianità lavorativa, identificando rapidamente aree critiche. 

Secondo uno studio IBM, l’83% dei manager intervistati afferma che i cruscotti HR analytics hanno permesso di anticipare problemi di soddisfazione dei dipendenti che altrimenti sarebbero emersi solo molto più tardi. 

In sintesi, poter contare su metriche aggiornate continuamente sullo stato del capitale umano consente interventi tempestivi basati su dati concreti, ottimizzando la pianificazione strategica della forza lavoro e massimizzandone qualità e contributo agli obiettivi di business.

Algoritmi predittivi e ottimizzazione dei processi  

Oltre a fornire una visione complessiva della situazione attuale, gli strumenti digitali possono supportare attivamente i manager HR nell’ottimizzazione dei processi e nell’anticipare potenziali criticità tramite algoritmi predittivi e di intelligenza artificiale. 

Ad esempio, per quanto riguarda i processi di selezione, algoritmi che incrociano database di profili e posizioni disponibili possono segnalare in tempo reale i 10 candidati migliori per una data opening o il profilo ideale per un nuovo ruolo creato in azienda. 

Ciò accelera e migliora l’accuratezza del recruiting. 

Simili tecniche di machine learning applicate alle valutazioni delle performance dei dipendenti, analizzando variabili quali produttività, competenze, potenziale e confronto con colleghi nello stesso ruolo, supportano i manager nel definire percorsi di crescita personalizzati per motivare e trattenere i talenti. 

Infine, modelli predittivi che rilevano indicatori di soddisfazione e possibili motivazioni di dimissioni volontarie permettono di intervenire proattivamente, con azioni mirate di retention, laddove i dati suggeriscono un rischio di abbandono del lavoro da parte di risorse preziose. 

In sintesi, l’intelligenza artificiale applicata, amplifica in modo esponenziale la capacità di assumere decisioni data driven in ambito HR, ottimizzando la gestione strategica del capitale umano.

Predittività avanzata con machine learning  

Oltre agli algoritmi già menzionati, tecniche ancora più evolute come machine learning, reti neurali e modelli predittivi consentono di ottenere analisi sofisticate su molteplici dimensioni della forza lavoro. 

Ad esempio, questi sistemi sono in grado di elaborare terabyte di dati sul clima aziendale, livelli di soddisfazione passati, tassi di turnover per ruolo o sede, andamento delle performance, evoluzione delle competenze, per comprendere quali fattori hanno effettivamente il maggiore impatto. 

Incrociando queste informazioni con dati esterni su trend economici, competitività retributiva, fenomeni sociali, si possono anche predire scenari futuri. 

Ad esempio: qual è la probabilità che il 30% della divisione marketing abbandoni l’azienda entro il prossimo anno?

Oppure: di quanto potrebbe incrementare la produttività della supply chain investendo in specifici programmi di reskilling per 10 ruoli chiave?

Potendo contare su queste predizioni accurate, i manager HR sono in grado di prendere decisioni più consapevoli e mirate rispetto ad iniziative strategiche di upskilling, change management, employer branding e molto altro, guidando in modo proattivo l’evoluzione della forza lavoro.

Vantaggi e criticità delle analytics HR  

In conclusione, i potenziali vantaggi derivanti dall’applicazione su vasta scala di strumenti digitali e analisi predittive dei dati in ambito HR sono enormi. 

Si stima che un utilizzo maturo di people analytics porti mediamente ad un incremento della produttività tra il 12% e il 16%. 

Tuttavia, per quanto sofisticati, questi strumenti presentano anche rischi e limitazioni da non sottovalutare. 

In primis vi è il pericolo di sovraccaricare i manager di metriche, perdendo di vista le persone reali dietro ai dati. 

Poi, nessun algoritmo, per quanto evoluto, potrà mai sostituire totalmente l’intelligenza emotiva, l’empatia e la sensibilità umana che contraddistingue un eccellente HR manager. 

È quindi essenziale trovare il mix ottimale tra l’oggettività e la visione di insieme resa possibile dalle analytics avanzate e la componente di contatto personale, ascolto empatico e lettura delle emozioni. 

Solo fondendo al meglio queste dimensioni si potrà gestire la complessità della forza lavoro contemporanea e guidarne efficacemente l’evoluzione strategica in linea con le esigenze in rapida trasformazione del business. 

I dati forniscono indicazioni preziose ma non devono mai sostituire del tutto l’istinto e l’esperienza maturata sul campo.

Questo settimo ed ultimo capitolo del trattato, ha evidenziato le straordinarie opportunità offerte nell’ambito della gestione strategica delle risorse umane dall’applicazione di tecnologie digitali e strumenti analitici predittivi. 

L’automatizzazione di attività ripetitive, la disponibilità in tempo reale di metriche chiave tramite cruscotti e dashboard, l’impiego di algoritmi di intelligenza artificiale per attività come recruiting e sviluppo dei talenti, l’utilizzo di tecniche avanzate come machine learning e modelli predittivi stanno rivoluzionando il modo in cui le informazioni sui dipendenti vengono raccolte, elaborate e analizzate. 

Tutto questo si traduce, per il manager HR, in decisioni più consapevoli, basate sui dati oggettivi e meno influenzate da fattori soggettivi o pregiudizi personali. 

Criticità latenti possono essere anticipate grazie ad analisi predittive sempre più accurate. 

Inoltre l’esperienza dei dipendenti risulta semplificata tramite l’accesso self-service a servizi e informazioni. 

Sfruttando al meglio queste tecnologie, il ruolo stesso dell’HR viene ridefinito in senso più strategico e focalizzato sul potenziamento del capitale umano in ottica di performance organizzativa. 

Resta però centrale trovare il giusto equilibrio tra dati analitici e intelligenza emotiva. 

Nessun algoritmo potrà mai sostituire del tutto l’empatia, l’istinto e l’esperienza pratica che da sempre contraddistinguono il manager HR di successo. 

La chiave è complementare al meglio queste dimensioni attraverso un uso consapevole della tecnologia.

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