giovedì, Ottobre 3, 2024
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Il manager funambolo: focus sul presente senza perdere di vista il domani

In questo contenuto esploriamo le tecniche per bilanciare la gestione del presente con la pianificazione del futuro nel ruolo manageriale, offrendo strategie efficaci per leader efficaci.

Il tema centrale di questo trattato riguarda la capacità, essenziale per ogni leader, di saper equilibrare la propria attenzione tra i problemi operativi del presente e la definizione di una visione strategica per il futuro.

In un contesto economico e aziendale in rapida evoluzione, il manager efficace deve infatti riuscire a gestire con efficienza le questioni correnti, restando concentrato sul “qui e ora” e al contempo dedicarsi anche alla pianificazione sul lungo periodo, alla preparazione del domani.

Si tratta di una sfida complessa: oscillare continuamente tra immersione nel presente e sguardo rivolto al futuro.

Questo primo capitolo delinea alcune fondamentali tecniche pratiche per restare ancorati all’istante presente, alle problematiche quotidiane, senza in alcun modo rinunciare o trascurare lo sviluppo di una visione prospettica.

Verranno illustrate strategie di mindfulness e meditazione per staccare periodicamente la mente dalla frenesia operativa, metodi per delegare compiti e responsabilità liberando spazi mentali, sistemi infine per ritagliarsi momenti temporali interamente dedicati alla concentrazione sul futuro.

L’obiettivo è fornire ai leader gli strumenti per imparare a oscillare con equilibrio tra i due poli della complessa professione manageriale moderna: far convivere intensa operatività nel presente e approfondita pianificazione delle evoluzioni future.

Il manager funambolo in equilibrio tra presente e futuro

Il manager efficace deve saper camminare come un funambolo su una corda tesa tra due grattacieli: da una parte c’è l’ufficio con il vorticare frenetico delle attività operative quotidiane, le riunioni, le scadenze, i problemi improvvisi di clienti e fornitori, le richieste pressanti del team.

Un insieme di sfide impellenti che richiedono concentrazione assoluta sul qui e ora, attenzione maniacale ai dettagli e ai processi per gestire con efficienza l’oggi.

Dall’altra parte della corda, invece, si staglia all’orizzonte il futuro: i trend emergenti nel proprio settore, il mutare repentino delle abitudini dei clienti, le manovre della concorrenza.

Un panorama dove la crescita e il successo a lungo termine dell’azienda si costruiscono con lungimiranza strategica.

Occorre saperci guardare con occhio indagatore, mente aperta, capacità predittiva.

Definendo oggi gli obiettivi di domani, anticipandone le traiettorie, modellando con cura le prospettive su cui plasmare il futuro desiderato per la propria realtà imprenditoriale e per i suoi clienti.

Riuscire a rimanere concentrato sul qui e ora, gestendo con efficacia le sfide quotidiane, e al contempo senza perdere di vista le prospettive future su cui disegnare la crescita nel lungo periodo è una capacità essenziale, un vero e proprio superpotere per ogni leader che ambisca guidare la sua azienda al successo traendola fuori dalla palude dell’operatività per proiettarla nella dimensione della visione strategica.

Funambolo in perfetto equilibrio tra le due dimensioni, il manager efficace deve coltivare ogni giorno questa attitudine con tecniche consolidate…

Coltivare la leadership mindfulness

Innanzitutto, è fondamentale coltivare quella che viene definita “leadership mindfulness”: ovvero la capacità, grazie a tecniche di meditazione, visualizzazione e mindfulness appunto, di staccarsi mentalmente dal vortice delle questioni operative per aprire la mente a scenari futuri, a visioni strategiche di ampio respiro.

Quando la giornata lavorativa è particolarmente satura di impegni, riunioni, richieste urgenti da ogni dove, e lo stress rischia di offuscare lucidità e creatività, può essere vitale ritagliarsi dei momenti, anche brevi di 10-15 minuti, per ricaricare le batterie mentali e riacquisire il necessario distacco emotivo.

Istituendo dei veri e propri rituali quotidiani, ci si alza dalla scrivania e ci si isola in una sala riunioni libera oppure all’aperto, lontano da sguardi indiscreti.

Con gli occhi chiusi, seduti comodamente ma con schiena dritta, si praticano senza fretta esercizi di respirazione profonda e consapevole, concentrandosi solo su ogni inalazione ed esalazione.

Oppure si ripete mentalmente un mantra positivo o ci si immerge in una propria visualizzazione rilassante, ad esempio avvolti da una sfera luminosa di energia benefica.

Queste brevi ma frequenti pause “spirituali” sortiscono un duplice effetto rigenerante: da un lato ricaricano le batterie mentali, diminuendo stress e stanchezza accumulati; dall’altro, grazie allo stato meditativo indotto, stimolano maggiore lucidità, intuito, capacità predittiva e visione d’insieme.

Di ritorno alla scrivania ci si può così immergere con rinnovato vigore sia nelle sfide operative del presente che nella costruzione lungimirante degli scenari futuri a cui tendere strategicamente.

Delegare per liberare la mente

Altro aspetto chiave per bilanciare efficacemente l’operatività quotidiana con la visione strategica è saper delegare in modo ottimale, fidandosi delle competenze dei propri collaboratori.

Individuati i membri del team dotati di attitudini manageriali, capacità organizzative e forte motivazione, è essenziale affidare loro porzioni via via crescenti di responsabilità e autonomia decisionale nella gestione delle questioni operative e dei progetti in corso.

Questo presuppone una selezione attenta del personale, una formazione continua per elevare sempre più le capacità di coloro a cui delegare, e un costante supporto iniziale anche in termini di risorse tecnologiche e budget da gestire.

Ma una volta portato il collaboratore a un livello adeguato di competenza, è importante imparare a “lasciare la presa”, evitando assolutamente di micro-gestirne il lavoro.

Ciò libera tempo prezioso per il leader, che non deve più occuparsi direttamente di molti aspetti operativi, tempo riguadagnato da dedicare interamente alla pianificazione strategica e alla visione d’insieme.

Sarà poi sufficiente monitorare i risultati in riunioni periodiche, lasciando pero ampia autonomia su come raggiungerli.

Guidare con leggerezza, senza soffocare: l’equilibrio giusto per gestire al meglio il proprio team e liberare spazio mentale verso orizzonti più ampi.

Ritagliarsi spazi e tempi protetti per la riflessione

Oltre alle tecniche di mindfulness e a una delega efficace, un altro elemento imprescindibile per bilanciare operatività e visione strategica è ritagliarsi con ferrea disciplina tempo e spazi interamente dedicati alla riflessione sul futuro.

Nel caos della frenesia quotidiana, è indispensabile pianificare con cura momenti intoccabili unicamente assorbiti nel pensiero creativo e laterale, nell’elaborazione di scenari e modelli innovativi su cui plasmare le evoluzioni della propria realtà aziendale.

Ideale è instituire un rituale giornaliero in cui, per 30-60 minuti continuativi, ci si isola in una sala riunioni, disattivando notifiche del cellulare e avvisando che non si vuole essere disturbati se non per motivate emergenze.

In questa “bolla” temporale ci si immerge con tutti i sensi nel futuro: fissando obiettivi ambiziosi a 3-5 anni, tracciando roadmap verso prodotti o servizi in grado di sorprendere i clienti tramite esperienze inedite, brainstorming con sé stessi su ipotesi di espansione in nuovi mercati o alleanze strategiche innovative.

Anche sessioni più lunghe, mezze giornate o giornate intere fuori ufficio, sono fertilizzanti per far volare alto il pensiero, lontano dalla frenesia operativa: in una casa in campagna, in riva al mare o in montagna, cambiando del tutto scenario.

In questi ritiri emergono spesso le intuizioni destinate a segnare le svolte decisive.

Infine, ogni 2-3 mesi, una settimana sabbatica, viaggiando in luoghi esotici, può riconnettere potentemente alla propria visione più ambiziosa.

Saper oscillare come un pendolo

In sintesi, la capacità di concentrazione del manager efficace deve saper oscillare elasticamente, come un pendolo, tra due poli: da una parte l’immersione totale nel presente, nella gestione ottimale dell’operatività quotidiana; dall’altra, la capacità di staccarsene con la mente, proiettandosi in avanti e dedicandosi con disciplina alla creazione di visioni strategiche di lungo respiro.

Questo agile oscillare si raggiunge da un lato pianificando con cura maniacale ogni settimana una serie di momenti temporali interamente protetti da interruzioni, momenti asceticamente e ritualmente assorbiti nel pensiero laterale, nell’elaborazione del futuro a 3-5 anni, dei prodotti e servizi in grado di sorprendere e deliziare una clientela in continua evoluzione.

Dall’altro, circondandosi, grazie a una selezione meticolosa e a una formazione continua, di collaboratori e manager-chiave competenti, energici e motivati, a cui delegare con fiducia la gestione degli ingranaggi operativi, liberando così spazio e capacità mentale per il leader stesso di focalizzarsi su un orizzonte più ampio.

Solo coltivando questo elastico oscillante e ritmico come il tic-tac di un pendolo, tra totale immersione nel qui e ora e altrettanto totale astrazione verso le coordinate del domani, un leader saprà guidare la propria impresa, e il suo equipaggio, verso quegli obiettivi ambiziosi che oggi esistono ancora solo nella sua mente creativa ma che possono plasmare il futuro.

Abbiamo dunque analizzato alcune tecniche concrete per permettere a un leader di mantenere alta attenzione sul presente e sulle sue sfide operative senza tuttavia trascurare la necessità di dedicarsi anche a uno sguardo strategico sul futuro.

Attraverso rituali quotidiani di meditazione e mindfulness, ci si può ritagliare momenti preziosi per staccare la mente dalla frenesia del lavoro corrente, acquisendo lucidità e aprendo orizzonti mentali più ampi.

Delegando efficacemente compiti e responsabilità a un team competente e motivato, inoltre, si liberano spazi per tornare a concentrarsi sulla visione d’insieme e sul disegno degli scenari avvenire.

Infine, una pianificazione attenta di tempi e spazi, proteggendoli con rigore da interferenze operative, è essenziale per garantirsi pause interamente assorbite nel ragionamento prospettico.

Sviluppando tali capacità e abitudini, il manager potrà migliorare nettamente il delicato equilibrio tra immersione nel presente e preparazione del futuro, riuscendo a oscillare con attenzione tra i due poli,

proprio come un funambolo cammina con concentrazione sulla sua corda tesa.

I leader più efficaci hanno sempre coltivato questa fondamentale attitudine a vivere il qui e ora senza rinunciare alla visione sul domani: una competenza per guidare le aziende tra le sfide di oggi e le opportunità di crescita di domani.

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